Archivio | marzo, 2016

DRESS CODE, CONVIVENZA E BON TON

31 Mar

tumblr_nt2lvbzWZc1soupk2o2_500

Ha tenuto banco questa mattina una notizia, poi rivelatasi l’ennesima bufala provocata probabilmente dalla continua mancanza di verifica delle fonti, dal titolo “L’Olanda mette al bando le minigonne per non urtare i musulmani”.

L’Olanda è il paese europeo allo stesso tempo più libero nei costumi e tra i più attenti all’educazione di genere. Già queste due caratteristiche avrebbero dovuto accendere una lampadina d’allarme, ciononostante la notizia è stata pubblicata.

Ora, si, è vero, siamo sotto pressione per gli attentati degli islamisti, ma non tutto delle nostre tradizioni e della nostra cultura va sacrificato sull’altare di quella che più che tolleranza va chiamata convivenza (è già stata fatta una brutta figura con la recente visita di Rohani, re dell’Iran), così come il hijab è già vietato dalla legislazione italiana al pari del casco integrale (se non alla guida di una motocicletta) perché ogni persona deve essere riconoscibile in volto.

La minigonna ha da poco compiuto cinquant’anni. Dopo le prime normali perplessità è entrata nella nostra cultura e sta nel buon gusto della ragazza o giovane donna indossarla appropriatamente, così come sta agli uomini non farci caso e guardare la persona, collega o passante casuale, senza desiderio(*).

Molti maschi italiani putroppo sono ancora rappresentati dalla famosa fotografia di Mario De Biasi “Milano si gira” che ritrae la giovane Moira Orfei in piazza Duomo  e tutti, fateci caso, proprio tutti gli uomini che si girano a guardarla.

(*)”…ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:28).

COME TOPI DA UNA STIVA

29 Mar

Ore 20:00 di oggi su un autobus, di quelli doppi di 15 metri. Salgo dalla porta posteriore, timbro il biglietto e noto un giovane uomo in tenuta sportiva che sta sanzionando un viaggiatore seduto nell’ultima fila.

Quando finisce il verbale, percorre l’autobus chiedendo ai viaggiatori di esibire i titoli di viaggio. Due ragazzi schizzano verso l’obliteratrice vicina al conducente, timbrano e tornano, altri due scendono alla prima fermata, favoriti dalle polemiche di un signore che gli contesta l’assenza della divisa.

Alla mia fermata scende assieme ad una ragazza per redigere un altro verbale.

…onestà vo cercando.

LACRIME DI COCCODRILLO?

27 Mar

Da Vita Nuova, settimanale di Trieste.

25 NOVEMBRE TUTTO L’ANNO

25 Mar

A8jopQ0CAAEwFQO.jpg large

Altrimenti è solo un rito!

PASQUA

24 Mar

Il fatto che degli editori pubblichino libri sul significato della Pasqua dovrebbe far riflettere.

BRUXELLES

22 Mar

image

Chi crede ha questa promessa.

@ardovig

DONNA… MOGLIE E MADRE

22 Mar

 

Quadrodonna

In questo articolo dal settimanale Vita Nuova, di Trieste, trovo un insieme di citazioni sulla donna che spaziano dal libro biblico dei Proverbi, alla mitologia, alla letteratura italiana fino alle favole ma non ci sono i due passi importanti della Bibbia che la riguardano.

Dio creò l`uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Genesi 1:27) e Non c`è più Giudeo né Greco; non c`è più schiavo né libero; non c`è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3:28) che sono i principali passi che trattano della parità tra uomo e donna, in due contesti evidentemente intrisi di maschilismo dei rispettivi periodi redazionali.

La conclusione dello scritto invita la donna, pur con un forse, a tornare al proprio posto.  “Forse la donna inquieta dell’oggi dovrebbe paradossalmente tornare un po’ indietro, a ritroso nel suo tempo interiore più che in quello esteriore, verso i suoi fondali dimenticati o perfino rinnegati, così da imparare qualcosa dalle Salighe, fiere ma silenziose, audaci ma pacifiche, libere eppure immensamente amorevoli, amiche dei boschi profondi e delle acque limpide”.

Possibilmente in cucina?

 

CERTEZZE

21 Mar

Dunque… primavera è il 20 e non piú il 21, San Benedetto l’hanno spostato all’11 luglio senza avvisare le rondini che non sanno sotto quale tetto andare e hanno cominciato a diffidare le agenzie viaggi e io, per sicurezza, domattina mi misurerò la pressione e darò un’occhiata a quei pochi che ho in banca. 🙂

@ardovig

DISASTRO STRADALE

21 Mar

Qualcuno rammenterà i trentacinque marinai caduti da un viadotto nei pressi di Nervi il 28 dicembre 1983 e come, tre giorni dopo, il presidente Sandro Pertini nel discorso di fine anno tesseva le lodi di questi uomini, dimenticando che non stavano tornando da una missione o da un’esercitazione ma dall’aver assistito a una partita di calcio. I giornali di allora parlarono di strage dei marinai caduti dal viadotto, proprio come oggi alcun giornali parlano di strage delle studentesse dell’Erasmus, che stavano tornando da una manifestazione.

Il termine strage ha un significato ben preciso, relativo ad un’azione violenta finalizzata ad uccidere con violenza, e in Italia rammenta i tempi delle Brigate Rosse, il cui elenco sappiamo essere ben lungo, o particolari azioni di guerra spesso per rappresaglia, e poco importa il numero dei morti. Una a Brindisi qualche anno fa, 28 a Nāṣiriya, una ventina (stima) a Betlemme alla nascita di Gesù.

Non è pignoleria, si dice che le parole mal usate pesano come pietre. L’informazione passa anche per la proprietà di linguaggio, ben vengano le iperboli e le metafore quando appropriate, ma per non mancare di rispetto alle vittime delle stragi, in caso di incidenti come quello di Nervi o quello di ieri sull’autostrada per Barcellona ma anche come quello che fece morire gli atleti della Gran Torino a Superga, usiamo disastro o se proprio vogliamo tragedia.

INIZIA LA PROPAGANDA

20 Mar

Dopo dalla morte di Eluana Englaro, nel 2009, e molti anni di silenzio da parte delle Istituzioni a proposito delle dichiarazioni anticipate di trattamento, le commissioni Affari sociali e Giustizia di Montecitorio hanno iniziato la discussione delle quattro proposte di legge sull’eutanasia.

A qualche giorno di distanza Angelo Bagnasco interviene oggi proponendo nelle pagine di Repubblica.it le sue linee guida, citando parzialmente la Costituzione italiana – che però all’articolo 32 recita “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

La Costituzione italiana non impone, la Cei pare lo voglia fare anche a chi non è membro della Chiesa Cattolica riproponendo i suoi  principi non negoziabili  che ormai tutti conoscono.

Ci aspettiamo che i “consigli”,  magari a qualche persona particolare ma senza farne il nome, com’è costume, da ora all’eventuale legiferazione saranno ancora molti.