La pubblicità di un mobilificio nazionale propone una coppia di nuovi sposi nella loro casa. Nel dialogo parla prima lei: “Ora che sei mio” e lui risponde, facendole eco: “Ora che sei mia”.
Lo faccio notare perché è lei che prende per prima la parola, su una base di parità.
Già nel Nuovo Testamento l’apostolo Paolo, in 1ª Corinzi 7:4, dice che nella coppia la potestà del corpo del coniuge spetta all’altro, e nel primo secolo questa era certamente un’affermazione rivoluzionaria che dovrebbe far ricredere coloro che considerano Paolo un misogino, forse solo perché a differenza di altri apostoli scelse il celibato (senza imporlo a nessuno).
A me rammenta il Cantico dei cantici, l’elogio dell’amore di coppia, in cui a narrare la bella storia d’amore è la Sulamita, una donna, in un epoca in cui le donne contavano niente.
(Nella foto la statua “Cantico dei cantici” di Marcello Mascherini, a Trieste).