Pare che Nonna Peppina, che dalla sua casetta in legno è stata costretta a tornare in un container, potrebbe riaverla. “Pare che” perché finché non ci ritornerà il condizionale è d’obbligo.
La ministra della Difesa ha dichiarato “”Da italiana mi scuso con quei padri, il naufragio gestito in modo burocratico”.
Queste sono cose certo enormemente più gravi di quando ci palleggiano da un ufficio all’altro o quando l’impiegat* di ufficio pubblico ci fa andare all’ufficio postale per il pagamento dei diritti quando dovrebbe essere fatto a mezzo pos e soprattutto ci fa pagare lì il bollo dello stato acquistabile in tabaccheria senza l’aggravio degli 1,78 euro che, certo, non cambiano la vita, ma sono sempre un segno.
Grandi e piccole cose che ci fanno sentire sudditi e non cittadini di un Paese in cui, contrariamente all’opinione comune, lo sport nazionale non è il calcio ma la burocrazia “Il primo che muove perde!”.
Riusciremo mai a essere un Paese moderno?