Archivio | gennaio, 2024

STORIE DI INCLUSIONE

14 Gen

Atticus dovette assentarsi per il fine settimana e i ragazzi, Scout e Jem, furono ben lieti di andare in visita alla comunità di Calpurnia, la governante negra (all’epoca non si usavano eufemismi). Ci fu una persona che gridò loro di andare nella “chiesa dei bianchi”, ma fu un caso isolato perché tutti gli altri furono ben lieti di accoglierli. I ragazzi si accorsero che Cal, così spesso chiamavano Calpurnia, con le persone non parlava in inglese ma in dialetto, lei spiegò loro che lo faceva per evitare di mettere qualcuno a disagio.

Questo e tutto il resto lo trovate nel capitolo 12 del romanzo “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee del 1960 che per importanza Obama ha paragonato al nostro “I promessi sposi” e che racconta di un avvocato bianco che considerati i tempi assume la difesa di un ragazzo di colore accusato di violenza sessuale senza alcuna speranza di vincere la causa perché, dice alla figlia, se non lo facesse verrebbe meno ai suoi doveri e non potrebbe più guardarla negli occhi.

Storie di inclusione, dicevo, per gli insegnamenti che possiamo trarne: la comunità negra che è ben lieta di accogliere i due ragazzi bianchi senza farsi problemi e la governante che cambia registro linguistico parlando con i suoi pari affinché nessuno si senta in imbarazzo o non capisca ciò che dice, mettendo in pratica le regole di comunicazione di Ernest Hemingway e del nostro don Milani, tra gli altri.