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LA SAGGEZZA DEL MANZONI

9 Mar

In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo. Poi, febbri pestilenziali: l’idea s’ammette per isbieco in un aggettivo. Poi, non vera peste, vale a dire peste sì, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente, peste senza dubbio, e senza contrasto: ma già ci s’è attaccata un’altra idea, l’idea del venefizio e del malefizio, la quale altera e confonde l’idea espressa dalla parola che non si può più mandare indietro.

Non è, credo, necessario d’esser molto versato nella storia dell’idee e delle parole, per vedere che molte hanno fatto un simil corso. Per grazia del cielo, che non sono molte quelle d’una tal sorte, e d’una tale importanza, e che conquistino la loro evidenza a un tal prezzo, e alle quali si possano attaccare accessòri d’un tal genere. Si potrebbe però, tanto nelle cose piccole, come nelle grandi, evitare, in gran parte, quel corso così lungo e così storto, prendendo il metodo proposto da tanto tempo, d’osservare, ascoltare, paragonare, pensare, prima di parlare.

Ma parlare, questa cosa così sola, è talmente più facile di tutte quell’altre insieme, che anche noi, dico noi uomini in generale, siamo un po’ da compatire.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi, capitolo XXXI, enfasi mia

SENZA ULTERIORI AGGIORNAMENTI

3 Dic

Molte persone, o forse poche, anche se non il suo nome rammentano la notizia di quel bambino con la maglietta rossa e i pantaloni blu morto a faccia in giù su una spiaggia turca. Molte persone perché di bambini morti durante i naufragi dei barconi a poche miglia da Lampedusa purtroppo abbiamo notizia troppo spesso, forse poche perché non rammentano il suo nome, Alan Kurdi, un nome tra i tanti senza nome, oltretutto straniero.

I giornali scossero, o tentarono di scuotere l’opinione pubblica e quella di coloro che decidono in Europa, ottenendo ben pochi risultati, uscendo con titoli e articoli come questo:

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Poi qualcuno fece questo disegno:

Alex

dimostrando che, se da un lato è un bene lo svanire dei ricordi perché altrimenti vivremmo continuamente in continua angoscia, dall’altro è così  anche per l’informazione, che dopo un tam tam quotidiano fatto spesso di aggiornamenti inutili e di filmati di repertorio pian piano fa sparire la notizia.

Ma a sparire sono anche le notizie utili, quelle che vengono date una sola volta per dovere di informazione e poi e se le vuoi te le cerchi.

COSA IMPARARE DAL DISASTRO DEL VAJONT

9 Ott

Oggi, i più giovani forse non lo sanno, ricorre l’anniversario del Vajont, disastro non naturale ma causato dall’imperizia umana per aver costruito sotto un monte una diga di contenimento. Furono coinvolti i paesi di Erto e Casso e di Longarone.

Imperizia umana come con l’albergo di Rigopiano, travolto dalla neve.

Il 9 ottobre 1963 costò la vita a 1917 persone.

Ciò che l’informazione tende a o vuole dimenticare è che quasi tutti i giornali scrissero del cedimento della diga, che cinquantasei anni dopo è ancora lì, inutile, se non a monito, mentre fu la cima del Monte Toc a cadere nell’invaso, provocando l’uscita dell’acqua. Un po’ come quando a colazione il vostro pezzo di torta di pan di Spagna si spezza e cade nella tazza del caffelatte, provocandone la fuoriuscita e sporcando la tovaglia.

All’epoca non erano ancora di uso comune i termini scoop e fakenews ma il principio è lo stesso, quasi nessuno aveva verificato la notizia.

Bisogna contare fino a dieci e se serve fino a quindici e verificare da fonti certe prima di premere Enter.

Da fine settembre si dice che Silvia Romano sia stata liberata, ma il Ministero degli Esteri non ha confermato, forse perché sono in corso trattative. Renderle pubbliche senza l’autorizzazione della Farnesina potrebbe forse compromettere tutto.

E sarebbe peggio che asciugare la tovaglia della colazione.

CARTA DI ASSISI 2019!?

11 Mag

Oggi siamo arrivati a quella che è… direi… formulata la carta di Assisi…” dice testualmente il francescano Enzo Fortunato.

C’è qualcosa che sfugge nella trasmissione cattolica “TG1 Dialogo” di oggi, domenica 11 maggio 2019, perché la Carta di Assisi è stata presentata il 20 settembre 2017 da Articolo 21, presente lo stesso Beppe Giulietti che tra l’altro oggi è a Trieste, presidente della FNSI, carta sulla comunicazione, ennesimo documento di una decina che su per giù dicono o ripetono la stessa cosa.

Dunque, o è una presentazione del libro che il frate ha in mano, o è una brutta replica di qualcosa che è stato già visto un anno e mezzo fa. Comunque c’è qualcosa che non torna e di certo non si fa passare per nuovo qualcosa di vecchio.

Originalità vo cercando.

NASCERE, VIVERE O MORIRE NEL MOMENTO SBAGLIATO

16 Ago

Due mesi or sono ho scritto a proposito dell’empatia, quel sentimento che in determinate situazioni ci avvicina a delle persone con le quali altrimenti non avremmo nulla a che fare, persone che spesso non sapremmo collocare geograficamente, come gli abitanti di alcuni Paesi in Africa, America Latina e Asia, ma che sentiamo vicine dopo un’alluvione o un terremoto.

A livello locale ciò è successo con il crollo del ponte Miglio a Genova, che solo Autostrade per Italia nel suo sintetico comunicato chiama con il nome ufficiale di viadotto di Polcevera.

Dalla mattina del 14 agosto quasi tutti gli italiani hanno improvvisamente (ri)scoperto Genova, città famosa soprattutto per il suo Aquario, e hanno imparato che l’autostrada che passa per lì è A10 (controprova: qual è la numerazione del tronco autostradale Udine – Tarvisio?).

L’arena dei Social Media, come purtroppo è nella natura dei molti tuttologi che la frequentano, ha saputo anche questa volta dare il peggio di sé, con offese e i soliti consigli non richiesti che tolgono visibilità a quelli delle Forze dell’Ordine e della Protezione Civile.

Anche molti quotidiani si sono concentrati, e non uscendo oggi le edizioni cartacee, continuano a farlo on line informandoci sullo stato dell’”ultimo bullone” della struttura caduta, al pari di molti tg che dimenticando la loro funzione informativa, trasformano gli eventi in macabri spettacoli mettendo in evidenza l’opinione del vicino. I quotidiani locali tengono a informare doviziosamente sullo stato degli abitanti del loro luogo, con notizie su vita, eventuale morte e discutibili miracoli, dimenticando che anche nel 2018 vige l’avvertenza che “i familiari delle vittime sono stati avvertiti” dalle fonti ufficiali e non dal vicino di disgrazia.

Per il resto del mondo non c’è spazio o non rimane tempo, e la notizia della morte di Rita Borsellino, sorella di Paolo, persona impegnata nella lotta contro la mafia, alla quale va tutto il nostro rispetto anche nel ricordo, viene relegata in comunicato in chiusura.

Ci sarebbero in giro per il mondo tante altre notizie, buone e cattive, ma questo è un momento nel quale il resto del mondo sembra essersi fermato a Genova. La guerra civile in Siria si è miracolosamente fermata? Israele non bombarda più Gaza? …e si potrebbe continuare. Per saperlo dobbiamo rivolgerci alle fonti di informazione straniere.

Questa non è empatia, ma assenza di un sano equilibrio informativo.

CRISTIANESIMO E ONESTÀ INTELLETTUALE

1 Ago

Un amico in visita in Inghilterra mi ha mandato un twitt con la foto della famosa cattedrale di Canterbury e la didascalia “la nostra religione”.

Se per “nostra” intendeva “cattolica”, come succede in Italia, era un tantino fuori strada, perché la cattedrale, assieme a quella di St. Paul, è anglicana.

Sappiamo che la chiesa anglicana è stata per così dire messa su da tale Enrico VIII come segno di protesta verso il rifiuto da parte del papa alla sua richiesta di divorzio da Caterina per sposare Anna Bolena, e conseguente scomunica… beghe da “piani alti”, potremmo dire.

Sta di fatto che se è plausibile che i giornali stranieri usino indifferentemente i termini “cattolicesimo” e “cristianesimo” riguardo all’Italia per la presenza del Vaticano all’interno dei nei nostri confini, questa confusione non è giustificabile se fatta da parte della stampa italiana.

Il cristianesimo sorse nel quarto decennio dopo Cristo, il cattolicesimo nacque con l’editto di Teodosio nel 380 d. C., quando egli lo impose come religione di stato.

L’interscambiabilità di due termini è usata, secondo convenienza, anche dalla Chiesa cattolica. È interessante leggere la pagina dedicata a Ipazia, la matematica di Alessandria di cui si è parlato molto qualche anno fa, su it.cattopedia.org, la Wikipedia del Vaticano. “Stimata dagli intellettuali cattolici del suo tempo, con cui ebbe importanti scambi culturali, morì in tarda età, linciata da un gruppo di fanatici cristiani”. Si noti, in questo caso, l’antitesi tra i termini “cattolici” e “cristiani” usata dal redattore.

Andando a leggere la storia di Ipazia, questa volta su Wikipedia, si apprende che uno dei suoi osteggiatori fu quel (santo per la Chiesa cattolica) Cirillo, che assieme a Metodio evangelizzò i popoli slavi. Di lui ci resta il ricordo nel nome dell’alfabeto usato in Bulgaria, Serbia, Ucraina, Russia e altre nazioni slave.

Quindi, a parte il mio amico che non è tenuto a sapere, un minimo di esattezza quando si parla di cristianesimo non guasta, ma soprattutto l’onestà intellettuale impone di non usare i due termini ora uno ora l’altro secondo la convenienza.

ANGLICISMO O ERRORE?

27 Ott

Nel giorno in cui è posto in vendita il libretto “L’italiano e le lingue degli altri”. “Fun, gender, coach. Quando l’inglese ha la meglio sull’italiano. Tra bilinguismo e identità”, con particolare riferimento ai termini inglesi entrati di prepotenza nel parlar comune complici il governo e la pubblicità, in un articolo sul medesimo quotidiano che lo offre in allegato una giornalista usa il termine libreria per scrivere di una biblioteca (In inglese library). Un po’ come spesso è scritto educazione (dall’inglese education) per intendere istruzione.

La libreria è l’esercizio commerciale che vende i libri e, ultimamente, l’educazione è merce sempre più rara.

GIORNALISMO? 

29 Set

Riportare le notizie di adolescenti che mettono in rete i loro selfie può essere considerato notizia, scendere nei particolari è ben altra cosa.

NEWS CONGELATE

25 Ago

I principali quotidiani on line dedicano quasi interamente le home page alle notizie ma anche alle immagini o ai video, che poco aggiungono alla tragicità del momento, al terremoto in Centro Italia.

Tra le altre sono congelate notizie relative a

  1. Isis
  2. Siria
  3. Sicurezza
  4. Legge di stabilità
  5. Sbarchi di richiedenti asilo
  6. Gestione rifiuti
  7. Incidenti stradali
  8. Unione europea
  9. Terremoto in Birmania

A PROPOSITO DEI PRESUNTI MIRACOLATI

24 Ago

Nel suo libro “Se questo è un uomo” Primo Levi, che spesso si sentiva in colpa perché aveva una posizione privilegiata in quanto scrittore e era esentato dai lavori di fatica, racconta di un suo compagno, “c’era quel Cohn che dopo ogni selezione ringraziava Dio di averlo salvato, e Levi aggiungeva che se fosse stato Dio avrebbe sputato a terra la sua preghiera. Qui ci confessa che prima di una selezione (certo non dopo) anch’egli era stato tentato di pregare. “Una preghiera in quella condizione sarebbe stata non solo assurda… ma blasfema, oscena, carica della massima empietà di cui un non credente sia capace. Cancellai questa tentazione:sapevo che altrimenti, se fossi sopravvissuto, me ne sarei dovuto vergognare”. E infatti sarebbe stato vergognoso fare la “scommessa” di Pascal solo di fronte a una morte imminente, in quel luogo la cui sola esistenza era una smentita definitiva alla teodicea e quindi all’esistenza di un Dio che ha sì gran braccia da accogliere tutti i pentiti d’oggidì, e Dio sa se sono molti”.

Se qualche scampato ad un attentato, come quelli recenti di Dacca o di Nizza, a un incidente come quello ferroviario di Corato, ma anche ad un incidente stradale di una certa gravità o al terremoto che oggi ha colpito il centro Italia, sull’onda emotiva possa autodefinirsi miracolato per essere sopravvissuto all’evento spesso solo per cause fortuite, come banalmente essere arrivato in ritardo, gli organi di stampa, che per missione hanno il dovere di dare le notizie senza enfasi o iperboli spettacolari, non debbono parlare di miracoli, perché ci troveremmo di fronte a un Dio capriccioso che salva uno e fa morire l’altro.