Con lo stanziamento di 2.500.000 denari dei contribuenti è partita ufficialmente la caccia alle streghe 2018. No, questa volta presi di mira non sono le donne di Salem, ma i venditori abusi, i “marocchini” (anche se per la maggior parte sono senegalesi), i “vu’ cumprà”, chiamateli come volete tano l’offesa non cambia, i “cocco bello” perfettamente italiani su 54 spiagge italiane.
In alcune città sono da tempo scattati i DASPO che vietano la presenza di venditori di libri e artisti di strada nel centro ma non nelle periferie, come se i diritti dei cittadini non fossero tutti uguali.
Guardateli da vicino questi venditori e chiedetevi se si divertono a camminare con i loro fardelli sulla sabbia. Ne arriva uno ogni dieci minuti, nella mia esperienza ne ho visto solo uno, che vendeva orologi patacca e pseudo occhiali da sole insistere, gli altri si fermano un po’ e poi tirano dritto, una incessante carovana di cammelli umani dalle dieci alle quindici. Nessuno, però, fa caso ai clienti, la maggior parte donne, che per un niente si portano via un cappello o un pareo. Vale anche in questo caso il principio del commercio, che se non ci fosse la domanda non ci sarebbe l’offerta.
Ma voi li avete visti questi giovani di colore che dopo aver sfacchinato tutto il giorno su e giù sulla spiaggia vanno, come le prostitute a fine lavoro, ad aspettare il furgone del protettore che incassa i guadagni e li porta ai loro miseri ricoveri? Io, se ve lo racconto, li ho visti e mi è venuto spontaneo questo parallelismo.
Colpire il piccolo senza cercare e colpire il grande non serve a nulla, perché fuori dalle metropolitane di Milano e Roma, nelle giornate di pioggia, troveremo sempre chi ci venderà un ombrello di qualità usa e getta per cinque euro.
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