Archivio | ottobre, 2017

LA RIFORMA E LA SOCIETÀ

31 Ott

Documentazione sulle 95 tesi e sulla Riforma, di cui oggi si celebra il 500° anniversario, si può trovare con facilità.

Ciò che rattrista è che in Italia questa pietra miliare anche solo dal punto di vista sociale è ampiamente ignorata per l’ingombrante presenza del Vaticano che nel 1983, cinquecentenario della nascita di Lutero, inventò l’Anno santo straordinario per il 1950° anniversario della morte di Cristo (quando l’età di 33 anni è certificata solo dal gioco della tombola).

Ben pochi giornali ne hanno parlato, e mi sarei aspettato un saluto, che non c’è stato, da parte del Presidente della Repubblica, che ha celebrato la giornata mondiale del risparmio sul sito del Quirinale.

Tutto ciò ha delle ricadute sociali, a cominciare dalla scuola, con l’IRC e non della storia delle religioni in una realtà multienica, con l’educazione di genere, oggi tanto importante per formare degli uomini migliori, alle resistenze alle approvazioni delle leggi come le dichiarazioni finali di trattamento e l’eutanasia, fermi in qualche cassetto in parlamento dopo la “fiammata di legna secca” a seguito della morte della signora Englaro, gli ostacoli all’applicazione della Legge 194 e alla regolarizzazione della prostituzione, che in Italia non è reato e sarebbe un capitolo di entrata per l’Erario, mentre lo sono l’adescamento e lo sfruttamento e via dicendo.

Noi datiamo l’inizio dell’Evo Moderno con la scoperta dell’America, nei Paesi protestanti lo fanno con la Riforma.

Lutero contrasto la vendita delle indulgenze, e qualcuno dovrebbe pur ricordare il “vada il tuo denaro in perdizione con te” pronunciato dall’apostolo Pietro a Simon Mago che voleva comperare il potere di fare miracoli. Quando c’è di mezzo il denaro, i soldi, bisogna sempre stare attenti.

No, certo, nei Paesi protestanti non sono tutti eticamente perfetti, né come persone né come come aziende, come alcuni scandali recenti lo hanno messo in evidenza, ma rimangono delle eccezioni. Così come sono le eccezioni la raccomandazione e il “lei non sa chi sono io” tanto duri a morire da noi.

Nel protestantesimo, che su basi bibliche non conosce il sacerdozio inteso come mediazione, il rapporto con Dio è diretto ed è questo a fare la differenza.

DOMENICA

29 Ott

Domenica, dal latino dies dominici, giorno del Signore, nella tradizione cristiana rammenta la resurrezione di Gesù Cristo.

C’è chi la chiama in altro modo, come per esempio l’inglese Sunday, giorno del sole.

Libertà è anche tener conto e rispettare le differenze.

ANGLICISMO O ERRORE?

27 Ott

Nel giorno in cui è posto in vendita il libretto “L’italiano e le lingue degli altri”. “Fun, gender, coach. Quando l’inglese ha la meglio sull’italiano. Tra bilinguismo e identità”, con particolare riferimento ai termini inglesi entrati di prepotenza nel parlar comune complici il governo e la pubblicità, in un articolo sul medesimo quotidiano che lo offre in allegato una giornalista usa il termine libreria per scrivere di una biblioteca (In inglese library). Un po’ come spesso è scritto educazione (dall’inglese education) per intendere istruzione.

La libreria è l’esercizio commerciale che vende i libri e, ultimamente, l’educazione è merce sempre più rara.

A PROPOSITO DI RAZZE

23 Ott

Nella rubrica “Pronto soccorso linguistico” di 1 Mattina in famiglia di Rai1, il professor Franco Sabatini (1h 50′ 43″) ha rammentato come su iniziativa dell’Università di Pavia sarà portata in Parlamento la richiesta di cancellazione della parola “razza” dall’articolo 3 della Costituzione in quanto, dal punto di vista scientifico, esistono le specie ma non le razze.

È una richiesta lecita, per togliere un’altra divisione che di fatto non esiste. Le “leggi razziali” furono emanate il 18 settembre 1938, con le conseguenze che sappiamo. Forse per questo motivo i padri costituenti citarono esplicitamente la razza tra gli elementi che non possono essere usati come discriminazione tra i cittadini.

Scientificamente, dunque, la “razza” non esiste e l’impegno, in questo particolare momento storico, dev’essere quello di considerare e educare a farlo, i bianchi, gialli, rossi o neri come appartenenti a pari titolo alla stessa specie umana, così come è sempre attento l’impegno a eliminare le altre discriminazioni.

EVA

21 Ott

Nome femminile, di origine biblica (Genesi 3:20), significa “madre di tutte le genti”.

Ultimamente è comparso il maschile Evo, sovente scritto tutto in minuscolo evo. Non è propriamente un nome di persona ma l’abbreviazione di extravergine (di) oliva, che non è il padre di tutte le genti ma, se usato con moderazione, preserva la salute certamente molto più di burro, margarina, strutto e simili.

D’accordo, è un discorso un po’ tirato, ma almeno che l’olio sia della magica Puglia. 🙂

PARE CHE

14 Ott

Pare che Nonna Peppina, che dalla sua casetta in legno è stata costretta a tornare in un container, potrebbe riaverla. “Pare che” perché finché non ci ritornerà il condizionale è d’obbligo.

La ministra della Difesa ha dichiarato “”Da italiana mi scuso con quei padri, il naufragio gestito in modo burocratico”.

Queste sono cose certo enormemente più gravi di quando ci palleggiano da un ufficio all’altro o quando l’impiegat* di ufficio pubblico ci fa andare all’ufficio postale per il pagamento dei diritti quando dovrebbe essere fatto a mezzo pos e soprattutto ci fa pagare lì il bollo dello stato acquistabile in tabaccheria senza l’aggravio degli 1,78 euro che, certo, non cambiano la vita, ma sono sempre un segno.

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Grandi e piccole cose che ci fanno sentire sudditi e non cittadini di un Paese in cui, contrariamente all’opinione comune, lo sport nazionale non è il calcio ma la burocrazia “Il primo che muove perde!”.

Riusciremo mai a essere un Paese moderno?