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IL MODELLO DI VITA ESISTE GIÀ

25 Dic

Non si può non notare lo scarto tra il dire e il fare nell’omelia della vigilia di Natale di Bergoglio, quando «lancia un nuovo modello di vita: non divorare e accaparrare, ma condividere e donare». Cosa dire di quanta ricchezza è custodita inutilmente in Vaticano e nelle varie basiliche piene di inutili ex voto? Non può predicare una chiesa povera senza agire in coerenza con ciò che dice”. “Pietro non aveva il bancomat” disse una volta , ma neppure lo Ior e le partecipazioni nelle multinazionali. Se non si è coerenti con ciò che si dice le parole non hanno alcun valore.

Gesù rovesciò i banchi del mercanti del Tempio che avevano trasformato il servizio di cambiavalute e di venditori di colombe in un business, esortò a non farsi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine distruggono, lodò la vedova che diede tutti i suoi averi al Tempio, e ammonì, a proposito degli scribi e dei farisei: “Fate come dicono e non fate come fanno”.

Sono lontane, ma soltanto nel tempo, le figure di Francesco d’Assisi, tanto rammentato per il presepe e molto meno per il suo stile di vita, e di Martin Lutero, scandalizzato dalla vendita delle indulgenze.

Frugalità non è sinonimo di povertà, ma uno stile di vita da adottare per essere credibili.

AFORISMI E CITAZIONI

18 Giu

Prima che qualcuno pensasse di monetizzare la proprietà intellettuale inventando il diritto d’autore e il copyright, perché i tempi sono cambiati, già dai tempo della tradizione orale precedenti all’invenzione della scrittura, i testi circolavano liberamente, senza citazione della fonte.

È per questa ragione che un testo che troviamo in scritto in ebraico nel libro biblico dei Giudici:

Si misero in cammino gli alberi per eleggere un re su di essi. Dissero all’ulivo: Regna su di noi. Rispose loro l’ulivo: Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero gli alberi al fico: Vieni tu, regna su di noi. Rispose loro il fico: Rinuncerò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero gli alberi alla vite: Vieni tu, regna su di noi. Rispose loro la vite: Rinuncerò al mio mosto che allieta dei e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero tutti gli alberi al rovo: Vieni tu, regna su di noi. Rispose il rovo agli alberi: Se in verità ungete me re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se no, esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano”. (Giudici 9.8-15).

lo troviamo tradotto in greco con il titolo “Gli alberi e l’ulivo”, da Esopo (che sia stato lui a copiare e non il redattore del libro dei Giudici  lo si sa per una questione di cronologia), così come l’apostolo Paolo non brilla certo di originalità quando scrivendo ai Corinzi (a Corinzi 12) si rifà al celebre apologo di Menenio Agrippa.

Certo, bisogna saperlo fare con gusto, evitando di cadere nel ridicolo come quell’oratore che citò una celebre frase in italiano (a chi giova) e, per essere sicuro di esser stato capito, la ripropose nell’originale in latino (cui prodest)!

Così io ho riproposto la prima parte di una citazione dal film Monsier Ibrahim e i fiori del Corano di François Dupeyron come l’ho ricevuta da mia nipote Silvia, perché ci sono pensieri belli in sé stessi.

Altrimenti ogni volta che diciamo “immagina” con riferimento a un futuro migliore dovremmo far riferimento a John Lennon, anche se per molti il pensiero inevitabilmente andrà lì.

IL VALORE DI UNA FAMIGLIA PER BENE

3 Dic

“Ascolta, figlio mio, l’istruzione di tuo padre e non disprezzare l’insegnamento di tua madre, perché saranno una corona graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo”. (Proverbi 1:8).

Questa è una raccomandazione che percorre tutta la Scrittura. Chi di noi, da piccolo, non si è sentito dire dai genitori la raccomandazione di frequentare i ragazzi più bravi di lui?

Il magistrato Nicola Gratteri, fino al settimo minuto di questa intervista, dà ragione della sua educazione in una delle zone più a rischio dell’Italia, delle sue scelte e di come tutto ciò che facciamo in pubblico è oggetto di attenzione, da parte di tutti nei piccoli paesi ma anche nei rioni delle grandi città e negli ambienti che frequentiamo, lo “zitti zitti in mezzo alla piazza”. Scelte di vita che, forse non così rigide, ci riguardano tutti.

NON C’È SESSO SENZA AMORE

27 Giu

La Bibbia, l’ho scritto altre volte, non è fatta solo di persone per bene. Gli esempi classici sono Caino che uccise il fratello, Davide che fece uccidere Uria l’Ittita perché aveva messo incinta Betsabea sua moglie nello svago di una notte, le figlie di Lot, che, ubriacato il padre, ebbero un rapporto sessuale con lui (le traduzioni italiane preferiscono il più delicato “si giacquero”) per assicurargli la discendenza, (a fin di bene, si potrebbe dire), e Giacobbe che, approfittando della cecità del padre, con l’inganno estorse la benedizione al posto del fratello Esaù.

Storie di altri tempi, quelli nei quali la posterità era un valore primario e la donna era considerata una proprietà nell’ambito della famiglia. Lot offrì le figlie vergini ai due stranieri perché il rispetto dell’ospitalità era superiore a quello della donna, e quando un uomo moriva senza aver avuto un figlio maschio, la donna si accoppiava con il cognato e il primo figlio era considerato agli effetti legali figlio del defunto.

Una civiltà, prima di Mosè e del patto dell’Eterno con Israele sul Sinai che, pur rimanendo una società maschilista prima dell’avvento del cristianesimo, in parte avrebbe rivisto i diritti delle donne stabilendo delle regole e dei limiti anche per quanto riguarda la sfera sessuale.

Una civiltà che comunque si pensava superata nel 2017.

E invece L’espresso ci propone un articolo che spiega come, a fronte di difficoltà legali e alti costi la fecondazione passa dal web.

Ognuno/a, certo, è libero/a di pensarla come vuole, ma questo traffico del sesso, per denaro o per filantropia, dovrebbe fa riflettere.

A me vengono in mente le parole che Tiziano Terzani scrisse in Lettere contro la guerra (al singolare, perché la guerra è una sola, quella contro l’umanità) “torniamo a dire “fare all’amore” e non “fare sesso”. Alla lunga anche questo fa la differenza”

terzani_lettere

e le parole nella canzone di Baglioni “Ricordati di me”, che ho usato come titolo di questo post.

Q. B.

19 Mar

Q. b, quanto basta. Formula culinaria corrispondente più o meno all’italico “dipende”, e si potrebbe finire qui.

È però un segnale del libero arbitrio, perché, dopo la rigidità delle altre dosi in una ricetta, il q.b. dà libertà al cuoco di fare più o meno ciò che vuole, salvo poi essere pronto, perché questa è la contropartita della libertà, ad accettare le critiche

Il q. b. però può e dovrebbe essere esteso individualmente nelle altre aree della vita, perché come ho scritto ieri, ognuno di noi è una persona con esigenze e limiti particolari, che se da una parte è bene essere pronti a tentare di superare per crescere, dall’altra bisogna anche avere l’accortezza di rispettare.

Limiti che nessun altro può imporci, ma è compito di ciascuno di noi identificare.

 

 

ILVA E I BAMBINI DI TARANTO

29 Nov

Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell`albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”.
Rispose l`uomo: “La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell`albero e io ne ho mangiato”.
Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?”. Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”.

(Genesi 3:11-13)

Scaricare su altr* la responsabilità è storia di vecchia data. 😦

ATTUALITÀ

21 Nov

“[…]Non un impiego conferito senza raccomandazione di deputati, non una promozione, quasi, accordata senza vista dell’interesse politico (…); non un contratto stipulato dal governo, senza che chi lo stipula sia stato presentato da un deputato”.

Parole d’oggi? No, scritte da Ruggiero Bonghi nel 1886. Ne verremo mai fuori?

PILLOLE

8 Nov

Sii cortese verso tutt*, forse non ci pensi, ma così stai facendo del bene.

Quando te ne vai non sbattere la porta, potresti dover rientrare.

Non sputare nel piatto in cui mangi, o hai mangiato, soprattutto se hai rivestito posizioni apicali.

 

VA RAMMENTATO

7 Set

Bill Clinton non fu costretto a dimettersi per  aver avuto una relazione con una stagista alla Casa Bianca, ma per aver mentito.

Io non sono filo americano ma amante della verità.

P .s. L’altro giorno scrissi di non essere romano, ma, essendo il caso passato in commissione alla Camera dei deputati e riguardando uno dei principali attori della politica italiana, la cosa assume tutto un altro aspetto.

LASCIARE UNA TRACCIA

3 Ago

empatia

Ormai non ne capisco più molto di fisica – come molti di voi, vero? – salvo che la pera cade sulla testa di chi sta sotto l’albero, che Galilei nel duomo di Pisa esclamò “Eppur si muove!” e cose del genere più o meno conosciute da tutti, ma quanto espresso nell’equazione di Dirac

+m) ψ = 0”

che riporto in fiducia, come espresso nella spiegazione della figura dove entanglement significa intrigo, groviglio è qualcosa di meraviglioso, non solo in una relazione di coppia, ma in tutte le interrrelazioni umane.

Ciò che, in termini più terra a terra e sicuramente più comprensibili, è “lasciare una traccia”, creare dei legami o come uso dire io, tessere relazioni.

Pensiamo a quante informazioni importanti abbiamo accumulato dai nostri genitori, da una persona amata ma anche incontrata una sola volta o, più lontano nel tempo, dalla/dal nostr* maestr* delle elementari. Poco importa se non ne rammentiamo la fonte, che forse assoceremo all’informazione in un altro momento.

Di contro pensiamo a quante informazioni abbiamo lasciato noi agli altri spesso senza accorgersene, che però li hanno influenzati.

Da ciò, andando oltre l’equazione di Dirac, la necessità di manterese sempre un comportamento corretto e coerente, perché se la donna della citazione chiede “Dimmi”, molto più delle parole conta il linguaggio non verbale, che se è in contraddizione con esse le smentisce.

Anche per questo motivo la vita umana non può considerarsi pienamente tale in assenza di relazioni.