LASCIARE UNA TRACCIA

3 Ago

empatia

Ormai non ne capisco più molto di fisica – come molti di voi, vero? – salvo che la pera cade sulla testa di chi sta sotto l’albero, che Galilei nel duomo di Pisa esclamò “Eppur si muove!” e cose del genere più o meno conosciute da tutti, ma quanto espresso nell’equazione di Dirac

+m) ψ = 0”

che riporto in fiducia, come espresso nella spiegazione della figura dove entanglement significa intrigo, groviglio è qualcosa di meraviglioso, non solo in una relazione di coppia, ma in tutte le interrrelazioni umane.

Ciò che, in termini più terra a terra e sicuramente più comprensibili, è “lasciare una traccia”, creare dei legami o come uso dire io, tessere relazioni.

Pensiamo a quante informazioni importanti abbiamo accumulato dai nostri genitori, da una persona amata ma anche incontrata una sola volta o, più lontano nel tempo, dalla/dal nostr* maestr* delle elementari. Poco importa se non ne rammentiamo la fonte, che forse assoceremo all’informazione in un altro momento.

Di contro pensiamo a quante informazioni abbiamo lasciato noi agli altri spesso senza accorgersene, che però li hanno influenzati.

Da ciò, andando oltre l’equazione di Dirac, la necessità di manterese sempre un comportamento corretto e coerente, perché se la donna della citazione chiede “Dimmi”, molto più delle parole conta il linguaggio non verbale, che se è in contraddizione con esse le smentisce.

Anche per questo motivo la vita umana non può considerarsi pienamente tale in assenza di relazioni.

 

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